La Corte dei Conti sulla ricostruzione post 2016
Fra le cause del ritardo nell’attuazione degli interventi previsti in seguito agli eventi sismici del 2016-2017, che hanno colpito l’Italia centrale, vi è anche la mancanza di un’organizzazione deputata alla gestione della ricostruzione, a fronte di un sistema preposto per la gestione delle emergenze, quello di Protezione civile. Vista la natura geologica del nostro Paese, più volte colpito dagli eventi sismici, vi è la necessità di disciplinare, anche con opportuni interventi legislativi, l’organizzazione della fase successiva all’emergenza, mediante modelli idonei a velocizzare l’avvio delle ricostruzioni.
Questo è quanto emerge dall’indagine svolta dalla Sezione centrale controllo gestione Amministrazioni Stato della Corte dei conti in materia di “Interventi per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016” (delibera n. 21/2021/G). Nell’ambito dell’indagine la magistratura contabile ha analizzato la complessa struttura commissariale, le procedure utilizzate per la ricostruzione degli edifici privati e degli immobili pubblici (opere pubbliche, scuole, infrastrutture, chiese), nonché l’attività posta in essere dal 2016 sino agli ultimi mesi del 2021.
L’analisi è anche uno strumento prezioso per ricostruire i finanziamenti, la produzione normativa, le governance che negli anni si sono susseguite e lo stato della ricostruzione pubblica e privata.
La Relazione evidenzia inoltre l’impossibilità di avere ad oggi una stima realistica dei danni dei sismi del 2016-2017 e, stante i tentativi intrapresi nel 2021 dalla Struttura Commissariale, ne chiede il completamento, per poter finalmente stabilire la programmazione delle risorse necessarie alla finalizzazione della ricostruzione.