Un viaggio nella memoria di Pescara del Tronto
Un viaggio nella memoria di Pescara del Tronto” è il risultato del progetto Riscoperta nato dalla collaborazione tra ActionAid Italia e l’Associazione Pescara del Tronto 24/8/2016.

L’esigenza è stata quella di preservare la memoria del Paese, raso al suolo dal sisma dell’agosto 2016, attraverso la raccolta di quanti più ricordi possibili per evitare che svanissero nel tempo.
Il volume è la trascrizione narrativa tratta dall’ascolto delle persone di Pescara del Tronto, con l’intento di riportare il più fedelmente possibile le loro testimonianze nel ripercorrere l’identità, il carattere, i tratti distintivi e lo spirito che animava il paese prima del sisma del 24 agosto 2016.
Tutto è iniziato a maggio 2018, con la raccolta di voci, ricordi, desideri di circa 40 persone, di età compresa tra i 31 e gli 89 anni originari ed abitanti del paese. Il frutto è stato una narrazione del paese intorno al racconto delle festività e dei luoghi religiosi, delle sue caratteristiche e peculiarità, degli aneddoti di vita quotidiana, delle attività economiche e lavorative che sono state ripercorse a più riprese con gli intervistati e riportate anche su una mappa. La memoria riveste la parte più corposa del testo ma tramite un laboratorio di comunità abbiamo potuto ragionare anche sulle prospettive future, sugli elementi che non dovono mancare nella ricostruzione di Pescara del Tronto e anche sulle possibilità di sviluppo.
Riportiamo la citazione di Cesare Pavese che descrive lo spirito del progetto e che ci ha ispirati e guidati, nella quale tutti ci siamo ritrovati:
“ Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. ”

Considerazioni finali di ActionAid sul Progetto Il tempo della ricostruzione è il tempo dell’attesa. Un tempo dilatato che sembra scorrere più velocemente e insieme più lentamente che altrove. È il tempo dell’oggi, in cui crescono le bambine e i bambini e gli anziani invecchiano, in cui la vita va avanti reinventando se’ stessa. Un oggi intriso di precarietà ed incertezze perché in bilico tra quello che era e quello che sarà. A Pescara del Tronto, come in altri borghi del nostro appennino centrale devastati dagli eventi sismici degli ultimi dieci anni, la memoria diviene un fondamentale ingranaggio collettivo capace di tenere insieme e illuminare l’oggi mentre si costruisce il futuro. Chi l’ha vissuta non può dimenticare. Ma il ricordo individuale in queste pagine si mischia a quello degli altri provando a restituire l’anima del paese, frutto non della somma ma delle intersezioni dei singoli vissuti. Chi era troppo piccolo o è arrivato dopo può in questo modo contribuire a sua volta a mantenere vivo il ricordo. Chi oggi si sta occupando per ruolo istituzionale o tecnico della Pescara futura dovrebbe partire da qui. Perché la ricostruzione funzionerà e avrà un senso solo se le abitanti e gli abitanti di Pescara e tutti coloro che l’hanno amata e continuano ad amarla potranno sentirla come propria. Speriamo con questo lavoro di aver dato un piccolo contributo alla comunità di Pescara. E ne approfittiamo per appellarci a tutte le istituzioni coinvolte nel difficile processo della ricostruzione: trovate il tempo e lo spazio per il dialogo e l’ascolto. La ricostruzione ha bisogno della partecipazione, delle intelligenze, della forza e dei cuori di tutti e tutte. Sara Vegni |