“Il valore della partecipazione delle comunità locali e, in generale, degli stakeholder nella gestione delle diverse fasi del ciclo del rischio è riconosciuto ormai da tempo. Il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030, ad esempio, riconosce agli stati un ruolo primario nel facilitare il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rischio da catastrofi ed evidenzia la necessità di condividere queste responsabilità con le componenti della società civile attraverso un approccio cosiddetto “all-of-society“. 

Linee Guida per una politica nazionale sulla prevenzione e le ricostruzioni

In Italia questi indirizzi faticano ad essere recepiti e introdotti nelle norme di riferimento.   

Se volgiamo lo sguardo ad altre politiche pubbliche di adattamento al clima, dopo il processo consultivo del 2017 del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, langue il coinvolgimento civico per quel che riguarda i piani regionali, e solo a livello locale esistono buone prassi sparse sul territorio nazionale. 

In parallelo sono tuttavia attive forme alternative e partecipate di gestione del territorio come, ad esempio, i contratti o patti di fiume o i patti territoriali di gestione delle aree agricole o forestali che svolgono una importante funzione di riduzione dei rischi naturali/ambientali e di risposta agli effetti dei cambiamenti climatici.    

A partire da queste riflessioni, il 28 novembre 2020 è stato realizzato il policy lab “La partecipazione civica nelle politiche di gestione del territorio: prevenzione, tutela e collaborazione per un nuovo modello di resilienza” 

Questo momento di confronto online è stato realizzato per affrontare lo specifico tema del coinvolgimento civico nelle politiche di riduzione del rischio, con uno sguardo particolare a due ambiti: partecipazione legata ai piani locali di protezione civile e partecipazione legata alla rigenerazione e manutenzione del territorio, con un’attenzione particolare alle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.   

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