La scuola resiliente: l’impegno di Oltre il M.U.S.P. a L’Aquila
RECOVERY
L’acronico M.U.S.P. sta per Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio ed è dentro questi Moduli che centinaia di bambini, bambine, fanno lezione a L’Aquila. Ancora oggi quasi 11 anni dopo il terremoto del 2009 che ha distrutto il capoluogo abruzzese.
In un contesto dove ormai la provvisorietà è solo all’interno del nome di una struttura, fin dall’inizio della ricostruzione de L’Aquila, la Commissione Oltre il M.U.S.P. si è battuta e si batte ancora per tornare a fare lezione in una “nuova scuola”.
Nelle righe che seguono il racconto di Silvia Frezza sulla lunga avventura della Commissione.
Oggi il territorio di Sassa, dopo quasi 11 anni dal sisma, soffre ancora della mancanza di spazi e di infrastrutture attrezzate.
La nuova scuola, quella per la quale ci siamo adoperate da subito per ottenerla, avrebbe dovuto essere aperta al tessuto dell’intero territorio per dare spazio alle sue necessità sociali, culturali e sportive attraverso la disponibilità e la condivisione di:
- spazi interamente accessibili senza alcuna barriera architettonica;
- una palestra polifunzionale, esterna alla scuola con spogliatoi, servizi igienici e docce, aperta alle associazioni sportive del territorio con campetto all’aperto polifunzionale;
- aula studio per studenti e studentesse di ogni età, con internet point;
- biblioteca attrezzata per bambin*, ragazz* e adult*, per favorire la lettura e l’esplorazione di sentieri conoscitivi legati ai sensi e alla sensibilità: pensiamo alla possibilità di aprire questo spazio ad un territorio che risulta ancora privo di strutture ricettive dedite alla promozione culturale;
- auditorium per attività scolastiche, per rendere visibile alla comunità il ricco lavoro didattico, ed extrascolastiche, per offrire ai cittadini e alle cittadine di Sassa uno spazio aggregante culturalmente stimolante, per contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio, per garantire ai futuri professionisti che avranno un luogo dove tornare ad esporre idee, dove “provare”, ad esempio, la loro musica o una performance teatrale;
- refettorio, magari con cucina interna che utilizza prodotti a Km zero per condividere il pasto in un ambiente altro, dedicato anche alla convivialità, ma soprattutto all’educazione alimentare: se pensiamo che bambini e bambine dai 3 ai 10 anni trascorrono a scuola 8 ore al giorno, consumando il pranzo nel refettorio 5 volte alla settimana, allora possiamo comprendere l’importanza strategica di questo luogo;
- angolo-infermeria;
- armadietti personali autogestiti;
- aule spaziose e polifunzionali;
- isola per la raccolta differenziata;
- spazio per attività artigianali (es. tombolo, ceramica, …) a sostegno di un percorso di orientamento, in considerazione, soprattutto, della presenza della Scuola Secondaria di I grado;
- asilo nido 0-3 anni;
- ampio parcheggio;
- giardino grande, attrezzato e sicuro per trascorrere all’aperto momenti ricreativi e rigeneranti e aperto alla comunità nel pomeriggio, con spazio autogestito dalla scuola come orto didattico dove coltivare e raccogliere i frutti dell’operatività didattica, affiancato dall’esperienza di persone anziane del territorio, che possono svolgere un ruolo-ponte intergenerazionale;
- anfiteatro estivo;
- laboratori: multimediale, scientifico, artistico, linguistico e musicale volti al potenziamento delle abilità disciplinari, comunicative e relazionali.

La nostra scuola predilige l’operatività laboratoriale che promuove il protagonismo dell’alunno/a nella costruzione del sapere, lo/la induce alla condivisione di contesti problematici alla ricerca condivisa di strategie risolutive. Lo “spazio mentale” del laboratorio sostiene l’apprendimento della persona che impara ad usare procedure, ad utilizzare materiali e ad individuare metodi per costruire il proprio sapere e dare significato alla propria esperienza.
Le insegnanti della Scuola di Sassa hanno sempre curato la continuità territoriale per promuovere senso di identità e di appartenenza ad una comunità mediante la pratica attiva di “scuola – luogo di aggregazione/ scuola – luogo esperienziale di percorsi di cittadinanza attiva”.
Ancor di più, dopo il terremoto, insieme ai genitori alle cittadine e ai cittadini, le docenti si sono impegnate nella creazione di una rete intellettuale che mettesse a disposizione della comunità competenze e risorse, e hanno fondato la Commissione Oltre il M.U.S.P. nell’ottica di sostenere la ricostruzione della scuola del territorio che soddisfacesse esigenze culturali, didattiche e pragmatiche, e che fosse sicura al 100%.
Sviluppammo ben presto, a seguito di brainstorming e circle time tra docenti e genitori, la prima proposta di una Scuola “vera” che chiedeva l’impegno del Comune, a fronte della presenza di risorse economiche certe, a realizzarla per intero, cogliendo quella sfida che la tragedia ci aveva lanciato, di costruire un edificio scolastico ex novo per esaudire richieste professionali all’avanguardia e consentire percorsi operativi in una scuola realmente progressista.
Prendemmo subito sul serio la declamata “ricostruzione partecipata”: nel corso degli anni abbiamo organizzato incontri, assemblee, laboratori e tavoli tecnici per promuovere impegno e partecipazione.

Docenti, genitori e cittadini/e hanno condiviso momenti veramente significativi, studiando e approfondendo le conoscenze sul territorio della frazione di Sassa per “progettare” la nuova scuola ed insistere sulla necessità di velocizzare l’azione burocratica, mettendo al centro l’importanza della prevenzione e della sicurezza.
Il percorso partecipativo, al quale tutte le componenti della scuola hanno collaborato, ha confermato l’esistenza di aspettative scolastiche e territoriali di un certo spessore qualitativo, perché abbiamo lavorato con senso di responsabilità ed agito consapevolmente in riferimento alle competenze di ciascuno/a.
Il lavoro della Commissione Oltre il Musp è stato sistematico e sostanzioso: a sostegno del nostro percorso abbiamo raccolto dati dall’aprile 2009 costruendo un archivio condiviso sistematicamente lungo un percorso di cittadinanza attiva che ha coinvolto alunni/e, genitori, insegnanti, cittadini e cittadine determinati/e a superare lo stato emergenziale e a ritessere trame sociali e culturali in scuole nuove e sicure al 100%.
Sul territorio c’era/c’è voglia reale di lavorare INSIEME verso la realizzazione della nuova Scuola, perché si è capito che è l’unica strada per affermare la nostra idea di scuola:
- scuola Start up, luogo di sperimentazione con fattiva continuità orizzontale e verticale per attivare laboratori ed atelier, per migliorare e innovare la prassi didattica garante del successo formativo di alunni e alunne;
- scuola aperta al territorio, per recuperare senso di identità e collegamento con la città tenendo conto delle esigenze della comunità.
Siamo ancora convinte che il percorso che condusse alla realizzazione del masterplan di Sassa costituì:
- un modello di prassi di cittadinanza attiva da replicare altrove;
- una sollecitazione funzionale per stimolare un osservatorio nazionale e un campo di sperimentazione reale di una nuova idea di Scuola basata su un sistema didattico diverso (officine, orti didattici, atelier, …), garanzia di successo scolastico;
- l’avvio di un piano organico di ripensamento e di razionalizzazione di ricostruzione di tutte le scuole che, ancora oggi, dopo quasi 11 anni, sono ancora nei M.U.S.P.
Il 26.4.2012, nella quarta assemblea cittadina organizzata da Oltre il Musp presso la palestra del Musp di Sassa, la Commissione sottolineò nuovamente il valore della “sfida” che il sisma ci aveva lanciato ed invitava a non perdere l’occasione per iniziare un percorso di edilizia scolastica serio e consapevole, innovativo e all’avanguardia; a considerare che una Scuola di qualità passa anche attraverso le sue strutture, la sua eco-sostenibilità, il suo essere “smart”.
La nostra smart school doveva essere veramente antisismica, virtuosa ed ecosostenibile, doveva veramente contenere tutti gli spazi che indicavamo nel nostro progetto e non semplicemente il numero di classi strettamente necessario.
Quando l’allora Referente Territoriale di ActionAid, Sara Vegni, cominciò a lavorare accanto a noi, capimmo che eravamo ad una svolta decisiva del percorso, perché tutto diventava più visibile e strutturato e nel 2015 si annunciava ufficialmente la ricostruzione della scuola di Sassa, l’affidamento del masterplan a Cucinella e l’attivazione di un percorso di cittadinanza attiva tramite i tavoli partecipativi aperti alla cittadinanza per immaginare INSIEME la nostra SCUOLA!
Ma dopo la consegna del masterplan al Comune, il percorso si bloccò, nonostante il trasferimento dall’Usra al Comune delle prime risorse economiche necessarie per iniziare la ricostruzione della nuova scuola a Sassa.
Nonostante la conferenza stampa in pompa magna presso l’Auditorium del Castello a L’Aquila nel giugno del 2018, nella quale il sindaco annunciava l’imminente cantierizzazione della nuova scuola a Sassa, nulla di fatto seguiva le solite parole vuote.
E allora di nuovo le insegnanti hanno ripreso le attività laboratoriali, continuando a lavorare sui 5 sensi: il senso di responsabilità, inteso come consapevolezza di un impegno assunto; il senso di appartenenza, inteso come partecipazione attiva nei confronti di una comunità; il senso di solidarietà, inteso come coscienza viva e operante di partecipare ai vincoli di una comunità, condividendone le necessità, come espressione di iniziative individuali o collettive di sostegno morale o materiale; il senso di identità, inteso come consapevolezza di sé e del proprio senso di efficacia; il senso di amore, inteso come dedizione appassionata volta ad assicurare reciprocamente felicità e benessere.
Attraverso la riflessione sul potere che ogni individuo ha di intervenire sulla realtà che lo circonda e di renderla compatibile con il proprio modo di sentire il mondo, abbiamo potuto incidere e promuovere il senso di efficacia quale dispositivo per immaginare, per sé e per la comunità, esiti sostenibili.
Ora bambini e bambine sono diventati ragazzi e ragazze, hanno curato la crescita di una personalità critica e responsabile, capace di distinguere il valore della partecipazione attiva alla vita democratica della loro città ed hanno imparato a passare il testimone ai loro compagni e alle loro compagne più giovani per non vanificare i risultati di tanto lavoro.
Partecipano e promuovono assemblee scolastiche e gruppi di lavoro, sull’esempio delle loro insegnanti e dei loro genitori che, contemporaneamente, si stanno ancora adoperando concretamente per la costruzione della nuova scuola sul loro territorio, quello di Sassa.
Intanto le insegnanti continuano a collaborare e a condividere percorsi ed esiti, rispondendo ad inviti locali e nazionali, presso i quali ci chiedono di declinare le modalità laboratoriali che caratterizzano la nostra didattica e i nostri percorsi di cittadinanza attiva.

Insieme lavoriamo col comune senso di appartenenza ad una comunità che manda i suoi figli e le sue figlie in scuole-container da 11 anni, che non ha abbandonato il territorio, che lotta e si mobilita per una nuova scuola, che si impegna in modo serio e responsabile, muovendosi consapevolmente verso uno stimolante orizzonte d’attesa.
La Commissione “Oltre il MUSP” nasce il 3 Maggio 2011, per iniziativa di un gruppo di insegnanti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Sassa che sottoscrissero un documento sulle criticità strutturali dei due Musp di Sassa chiedendone la loro ricostruzione. Nella prima assemblea cittadina del 1 Giugno 2011 raccolsero numerosissime firme a sostegno del documento e alcuni genitori li affiancarono entrando di fatto nei lavori della Commissione. Nel corso degli anni la Commissione Oltre il Musp ha organizzato incontri e assemblee, raccolto firme, aperto una casella di posta elettronica, creato una pagina facebook, fatto richieste di accesso agli atti, concesso interviste radiofoniche e televisive, scritto lettere a tanti giornali e giornalisti. Probabilmente per primi, nel campo scolastico, a L’Aquila, hanno preso sul serio la declamata “ricostruzione partecipata”, prendendone parte nell’ottica del raggiungimento del loro obiettivo, cioè quello di ottenere una ricostruzione dell’edilizia scolastica basata sui paradigmi della smart school. Nel 2019 e nel 2020 ha partecipato a diversi incontri istituzionali con il MIUR, la Struttura di missione per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 e il Presidente Mattarella. |