La legge regionale sulla prevenzione e la riduzione del rischio sismico
MITIGATION, PREVENTION
La legge regionale 12/2018, da me proposta, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio della Regione Lazio dopo solo sei mesi dalle elezioni e dall’inizio della consiliatura.
Introduce, per la prima volta in Italia, l’investimento di risorse per la prevenzione sismica.
Fino ad oggi nel nostro paese, le uniche misure previste dallo Stato erano delle ordinanze della Protezione Civile che concedevano fondi alle Regioni ogni 2 anni per poter finanziare interventi di rafforzamento locale e miglioramento sismico, per un contributo totale di un milione di euro, per la Regione Lazio.
La legge che porta il mio nome parte dal principio che bisogna intervenire prima laddove è maggiore il pericolo, ovvero nei comuni che si trovano in zona sismica 1, terre con più alta frequenza di forti terremoti.
E’ prevista infatti per tali comuni l’erogazione di contributi a fondo perduto, pari al 30% della spesa sostenuta, per interventi di adeguamento sismico su edifici privati costruiti prima del 1974, anno in cui la legislazione introduce criteri antisismici nell’edilizia, e convenzioni con istituti di credito per prestiti a tasso agevolato per tali interventi.
Nel Lazio sono 43 i comuni che si trovano in zona sismica 1; 30 in provincia di Frosinone e 13 in quella di Rieti. Per il biennio 2019-2010 sono stati stanziati per questi territori 7,5 milioni di euro.
Nei comuni interessati del Lazio il 71% per cento degli edifici è stato costruito prima del 1974. In tutta Italia il dato è del 60%.
Grazie agli articoli stralciati dalla legge e inseriti nel “Collegato al Bilancio” Legge regionale 7/2018 sono state approvate delle norme per la semplificazione e l’accelerazione degli interventi di ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 2016, mettendo al primo posto i comuni nei quali è stato distrutto oltre il 50 per cento degli edifici.
Nel Lazio viene così introdotto un principio di differenziazione che la legislazione nazionale non ha potuto o voluto fare, agevolando, tra i 139 comuni del cratere, quelli che hanno avuto la distruzione.
E’ stata perciò stabilità per questi territori la possibilità per i proprietari di seconde case dichiarate inagibili, che non hanno usufruito del Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS) né sono stati assegnatari di Soluzione abitativa in emergenza (SAE) di istallare, fino alla completa ricostruzione dell’immobile, strutture abitative temporanee e amovibili, al fine di scongiurare fenomeni di abbandono e conseguente impoverimento economico.
Il Lazio è l’unica regione tra le quattro del cratere ad aver approvato questa misura necessaria per territori caratterizzati, prima degli eventi sismici, dalla presenza di numerosissime abitazioni utilizzate principalmente nei fine settimana o per periodi di villeggiatura estiva o invernale.
Sempre nelle zone maggiormente colpite dal terremoto, si è introdotta la possibilità per i Comuni di eseguire interventi di trasformazione/riduzione del bosco, con obbligo di rimboschimento compensativo nel medesimo Comune, per mettere in atto specifici interventi volti alla ripresa del territorio, quali ad esempio la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità.
Nel “Collegato al Bilancio” si è inoltre approvata la semplificazione e accelerazione delle varianti agli strumenti urbanistici dei comuni terremotati, per la realizzazione di interventi di iniziativa pubblica e privata. Contemporaneamente si dà la possibilità di eseguire interventi di ristrutturazione edilizia con variazione della sagoma e riduzione del numero dei piani, per gli edifici delle zone agricole.
La “Legge Pirozzi” prevede anche finanziamenti per il completamento degli studi di microzonazione sismica e introduce il “Documento sul rischio sismico regionale “ a cadenza triennale.
I comuni possono inoltre incentivare, attraverso contributi, l’equiparazione, in fase di costruzione, dei parametri di resistenza sismica tra gli edifici residenziali e quelli con funzioni pubbliche o strategiche.
Nel cratere sismico, sarà possibile anche, negli interventi di ristrutturazione edilizia degli edifici residenziali, la riduzione dei piani dell’immobile ampliando fino al 50% l’area di sedime per ottenere una diminuzione della vulnerabilità sismica e un rafforzamento della percezione di sicurezza.
Con l’approvazione della legge regionale 12/2018 si è infine istituita la “Giornata dell’Alfabetizzazione sismica” che si terrà ogni anno il 13 gennaio, anniversario del terremoto della Marsica del 1915, il più violento dal 1900 in Italia e nel Lazio.
Desidero ringraziare i miei colleghi componenti della XII commissione permanente che ho l’onore di presiedere, per la sensibilità e la tenacia con cui hanno portato avanti il lavoro attraverso il quale ha visto la luce questo provvedimento.
Grazie anche agli assessori Mauro Alessandri, Claudio Di Berardino, Alessandra Sartore e Massimiliano Valeriani per la proficua collaborazione.
Un tributo particolare mi sento di riconoscere infine all’Ing. Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ci ha reso partecipi in commissione di tante conoscenze, illustrandoci come si possa realmente fare prevenzione in questo paese.
Se questa legge, figlia di una tragedia, contribuirà in futuro a salvare anche solo una vita umana, avremo raggiunto l’obiettivo prefisso.